La cerimonia d’investitura parte dalla sede della Pro Loco l’Agricola di Chivasso dove, l’Abbà entrante e l’Abbà uscente, sfilano in carrozza per le vie della Città di Chivasso (accompagnati da tutta la Confraternita degli Abbà e dalla banda musicale) fino a giungere in Duomo.
Appena gli Abbà si radunano all’ingresso del Duomo, il Presidente dell’Assemblea pronuncia il saluto: "Carissimi Abbà, siete venuti nella Casa del Signore per testimoniare il vostro impegno e la vostra fedeltà alle tradizioni della nostra Città nel nome del Vostro santo protettore Sebastiano. Questo santo lottò fino alla morte per la legge del Signore e non temette le minacce degli empi. Scambiatevi, dunque, questo cero perché dalla sua luce siate illuminati nel vostro cammino per essere sereni nelle prove della vita ed essere salvati dalle insidie del maligno."
L’Abbà uscente consegna il cero si San Sebastiano all’Abbà entrante ed entrambi, preceduti dalla processione composta dal Cerimoniere, dagli Alfieri e dagli Abbà, si dirigono verso l’altare di San Sebastiano.
Giunti all’altare di San Sebastiano, l’Abbà accende il cero e lo appone nel candeliere. Il cero viene incensato dall’Insigne Prevosto. Il Decano del Magnifico Coro appunta la spilla della Veneranda Società di San Sebastiano al nuovo Abbà ed il Presidente del Magnifico Coro appunta la spilla dell’Agricola. Al termine si forma una processione che dall’altare di San Sebastiano si reca all’altare maggiore.
L’Abbà è ora seduto su di uno scranno al centro della navata e riceve la benedizione del prevosto.
Dopo la benedizione eucaristica l’Abbà si reca sull’altare per leggere la Preghiera dell’Abbà: "Signore, dammi la bontà da offrire a chiunque mi avvicini durante l’esercizio del mandato di Abbà. Dammi la simpatia per far sorridere il bambino ammalato, l’anziano che soffre di solitudine, il giovane incerto per il proprio futuro. Suggeriscimi le parole adatte per consolare chi ne ha bisogno e per incoraggiare chi si sente sfiduciato. Te lo chiedo per l’intercessione di San Sebastiano martire, patrono del Magnifico Coro degli Abbà. Amen."
Rito di conclusione della Santa Messa.
Finita la messa l’Abbà si dirige in Palazzo Rubatto, sede dell'Agricola, sempre preceduto dal Cerimoniere e dagli Alfieri, per ricevere le Chiavi della Città dal Sindaco. Avvenuto il passaggio di consegne, l’Abbà, si affaccia alla balconata e arringa la folla riunitasi enunciando il suo Proclama.